Questo è quanto è effettivamente accaduto, dopo aver sostato per pura coincidenza alla Baita San Gemolo, una splendida azienda agricola situata a pochi chilometri da Ganna, nella vallata di Valganna che collega Varese a Lugano; attiva da alcuni anni, la Baita San Gemolo di Ganna (intitolata ad un Santo giustiziato nel XI secolo d.c., i cui resti sono visibili e conservati nella vicina Badia, al quale è dedicata un'interessante nota storica a parte) ha iniziato a cimentarsi con successo nella ristorazione calda solo dalla fine del 2011.
Solo dopo un paio di visite e svariate insistenze, è stato possibile conoscere la storia di questa azienda e della sua ricca produzione alla quale è riservato un dettagliato elenco unitamente ad alcuni menu, oggetto di frequente cambiamento, che dimostrano la passione per la cucina che anima la Sig.ra Cipolla Maria Delfina, titolare della Baita San Gemolo, e della sorella.
La produzione dell'azienda agricola Baita San Gemolo di Ganna è sorprendentemente ricca, grazie al bestiame ed agli allevamenti di cui dispongono; eccone un primo elenco dettagliato: formaggella del luinese d.o.p. (puro latte di capra), caciotta di mucca, caciotta mista (latte di capra e mucca), caprino fresco, mozzarella, scamorza, primo sale, ricotta, toma di mucca, toma di capra, toma mista (latte di capra e mucca), zola di capra, stracchino di capra, stracchino con noci, stracchino con pistacchi, camoscio bianco (brie), caprini stagionati e sott'olio, piramidi di caprino, tronchetti di caprino al carbone vegetale, e formaggelle alle erbe o spezie.
Nel campo degli insaccati, l'azienda agricola Baita San Gemolo di Ganna offre agli intenditori salamini di capra e di cavallo, pancetta tesa, cotechini e cacciatori di puro suino.
Anche per quanto concerne i dolci, la Baita San Gemolo si conferma un luogo assolutamente da visitare: panettoni di produzione artigianale, pere e cioccolato, fichi e noci, marrons glacès, frutti di bosco, biscotti artigianali, marmellate biologiche, noci e fichi ricoperti di cioccolato, mandorle, nocciole, torrone e praline artigianali.
Da non scordare, poi, il miele ed il propoli, altre specialità della Baita San Gemolo. Dotato di ampi spazi, sia interni che esterni, di recente realizzazione, l'azienda agricola Baita San Gemolo di Ganna (Varese) è un luogo estremamente piacevole per trascorrere una giornata serena in una zona verde, incontaminata e ricca di reperti storici degni di grande attenzione; la badia di San Gemolo, risalente all'XI secolo d.c. e poco distante dall'omonima azienda agricola, completamente sconosciuta ai più, è descritta ampiamente in una specifica nota storica.
San Gemolo.
Una passio redatta nella metà del XII secolo d.c. riporta interessanti notizie relative alla figura di San Gemolo ed alla sua morte, avvenuta verso la fine del secolo X d.c. o nei primi anni di quello successivo; a quanto risulta, una comitiva d'oltralpe diretta a Roma, aveva fatto sosta nell'attuale Marchirolo ed era stata depredata nottetempo dei propri averi.
Nel tentativo di recuperare quanto perso dai compagni di viaggio, Gemolo, nipote di un vescovo, ed un suo compagno, avevano rincorso i ladri chiedendo la restituzione della refurtiva; per tutta risposta, Gemolo veniva decapitato ed il suo compagno ferito a morte. Il luogo dell'omicidio pare essere nei pressi di una sorgente situata nel punto più stretto della Valganna dove il fiume Margorabbia si accosta alle falde del monte Martica. Il vescovo aveva poi seppellito il nipote su un piccolo colle ai piedi del monte Mondonico, dove successivamente aveva fatto erigere una chiesetta, inizialmente dedicata a San Michele, patrono dei Longobardi e custode dei cimiteri, e poi allo stesso Gemolo.
La venerazione della sua figura, come Beato o Santo, aveva avuto inizio intorno al 1095 quando Attone, Arderico ed Inghizzone si erano stabiliti nella chiesetta per trasformarla successivamente in monastero ospizio.
La Badia di San Gemolo – Ganna - Valganna (Varese)
La Badia di San Gemolo è stata edificata verso la fine dell'XI secolo d.c. ma ha subito svariati ampliamenti nelle epoche successive; gli elementi principali, che risalgono al 1100 circa, sono:
- la chiesa monumentale in stile lombardo a tre navate, due delle quali coperte con volte a crociera nervata in pietra;
- le abitazioni claustrali, risalenti dal secolo XII al XVI con affreschi trecenteschi all'interno;
- il campanile romanico, eretto intorno al 1150-1175 in pietra porfiroide rossasta del vicino Mondonico ed in arenaria grigia;
- il chiostro interno che si presenta in un'insolita forma pentagonale a due piani, eseguito in fasi differenti;
- la foresteria, interamente rifatta nel 1954.
Gli affreschi della Badia di San Gemolo, tutti parzialmente conservati, sono i seguenti:
- Cristo Re, lacerto nella navata di destra e databile tra il 1325 ed il 1350;
- Profeti, nel sottarco della prima campata a destra e risalente al 1425 circa;
- Madonna della Misericordia, in fondo alla navata di destra, databile al 1471 circa;
- San Gemolo Martire, su tela appesa sul retro facciata, dell'anno 1590 circa;
- Santa Teresa del Bambino Gesù e San Francesco d'Assisi, ai lati dell'altare maggiore, del 1929.
L'altare maggiore, in stile barocco, è in marmo pregiato di scuola viggiutese e risale al 1750.
Il Museo della Badia di San Gemolo, fondato nel 1962, si trova nel corridoio superiore del chiostro pentagonale e contiene materiale vario: da reperti archeologici locali dal mesolotico all'epoca medioevale ad oggetti sacri dal XII-XIX secolo fino ad opere pittoriche e scultoree di artisti locali e non.