Quando il pagare non è intelligente 06-06-2014
Moneta elettronica. Il sistema all'offensiva.
06-06-2014
Quando il pagare non è intelligente
Da qualche tempo stiamo assistendo a campagne mediatiche dis-informative sempre più pressanti circa un argomento apparentemente irrilevante e cioè l'utilizzo di bancomat, carte di credito e di debito o prepagate.
In altre parole, la moneta elettronica.
Anche l'Abi è scesa in campo sbandierando dati in favore dell'utilizzo di tale forma di pagamento.
Pare, infatti, che la gestione del contante in Italia si attesti intorno ai 10 miliardi di euro e che la media di utilizzo dello stesso sia di circa l'87% mentre in Europa solo del 60%.
Il sistema sta, in altre parole, tentando un'operazione di lavaggio del cervello in favore della moneta elettronica che, in ogni caso, in Italia presenta dei costi troppo elevati e quasi sempre a discapito di chi deve essere pagato.
Alle banche, dunque, ben venga la diffusione dei pagamenti elettronici che incrementerebbero i profitti solo ed esclusivamente agli istituti di credito.
Vi è però un altro aspetto, decisamente meno ribadito, che dovrebbe impensierire tutti, lavoratori dipendenti e non, cioè quello fiscale.
In un malaugurato scenario di pagamenti prevalentemente elettronici le spese di ognuno potrebbero essere comodamente esaminate dagli organi inquisitori dello stato che, in pieno regime poliziesco, si sentirebbero autorizzati di chiedere conto delle uscite di ogni cittadino.
Uscite che, chiaramente, allarmerebbero i persecutori qualora non fossero ritenute dagli stessi, arbitrariamente ed unilateralmente, congrue.
Una auto vecchia ed usata in regalo al figlio, un abbonamento ad un centro fitness, una scuola privata pagata al nipote dai nonni, diverrebbero obbligatoriamente da rifiutare pena l'inquisizione tributaria. Accettare tali doni, che talvolta implicano come nel caso dei motoveicoli un ovvio costo di mantenimento, comporterebbe essere immediatamente investigati dai servi di un sistema che, già ora, prima fa pagare e poi restituisce chissà e quando.
Il vero motivo della spinta all'utilizzo della moneta elettronica è appunto questo, esercitare un controllo demente sui cittadini/servi che in qualsiasi momento devono rendere conto delle autostrade che pagano, dei viaggi che acquistano, del cibo che scelgono.
Esistono tanti modelli totalitari ma le dittature più pericolose si fondano non sulle armi ma sul denaro.
In questo caso, sul denaro elettronico.