Le devastazioni dell'euro 14-07-2014
Indesit. L'ultima vittima della mancanza di liquidità e del super euro caro alla Merkel ed alla Bce.
14-07-2014
Le devastazioni dell'euro
Da qualche giorno, a seguito della cessione dell'Indesit all'americana Whirlpool, è scoppiata una polemica virulenta ed in parte tardiva. Questo poichè sono molto numerosi i gioielli dell'imprenditoria italiana che, negli ultimi anni, sono stati acquistati da imprese straniere. La lista, infatti, è lunga e variegata e comprende aziende come Ducati, Parmalat e Valentino. Basti pensare che nel solo primo semestre del 2014 i marchi italiani rilevati assommano a circa 2 miliardi di euro di valore.
Preso atto che la proprietà italiana dell'Indesit ha dichiarato di aver accettato l'offerta americana al fine di ottenere una vera internazionalizzazione di marchio e know-how, sarebbe meglio domandarsi per quale ragione non abbia tentato di fare ciò piuttosto che procedere alla cessione.
La risposta è che l'economia italiana, in contrazione convulsa da oltre 5 anni, non è in grado di sostenere finanziariamente una simile operazione resa ulteriormente complessa a causa della sopra valutazione della moneta europea.
Ed è questo, infatti, il vero problema.
La mancanza, cioè, di una politica monetaria europea espansiva e pertanto capace di svalutarne la divisa rendendola così debole apparentemente ma in grado di spingere le esportazioni. Al contrario, un euro forte abbinato a demenziali politiche di austerità hanno depresso finanziariamente l'Italia spingendola in una spirale deflazionistica.
Il problema impellente, oltre al fiscal compact, è sicuramente scardinare gli indirizzi della Bce di Mario Draghi, istituzione finanziaria da sempre serva della Germania, imponendole una politica basata su tassi bassi, cosa che è profondamente avversata dalla Bundesbank.
La Germania, infatti, vorrebbe tassi ancora più alti degli attuali, cosa che porterebbe al disastro economico anche nazioni come la Francia.
Da troppo tempo viene chiesto da più parti una politica economica differente ma Germania, Bce ed insignificanti nano economie nordiche fanno orecchi da mercante. Il governo italiano, contrariamente a quello francese, non si è espresso circa i mali dell'euro e dai tassi ancora alti tanto amati dai rigoristi nordici.
E così, i casi come l'Indesit aumentano senza sosta.