Casa: dove non è una disgrazia 04-02-2014
Prezzi in GB. Rialzi sino al 17%.
04-02-2014
Casa: dove non è una disgrazia
La situazione immobiliare italiana non ha praticamente riscontri in ambito europeo.
Eccezion fatta per quei Paesi che hanno subito una pesante speculazione terminata poi, un paio di anni fa, nell'esplosione della bolla immobiliare che aveva fatto crescere artificiosamente le valutazioni, il mercato immobiliare europeo rimane florido ed in crescita.
Naturalmente poiché non vi è stato l'accanimento fiscale che, da Mario Monti in poi, ha letteralmente trasformato il concetto di immobile da interessante forma di investimento a vera e propria disgrazia economica.
In Gran Bretagna, ad esempio, alcune zone del Paese hanno visto crescere nel 2014 il valore immobiliare medio sino al 17%.
A Londra il fenomeno è stato più marcato che altrove ed ormai, mediamente, il costo di un immobile è al di spora delle £400.000.
Nel quartiere di Hackney, nella zona est della capitale, la crescita nel 2014 ha raggiunto il 17,2% portando il valore medio di una casa ad oltre £500.000.
A Kensington e Chelsea, quartieri tradizionalmente fra i più costosi per quanto riguarda le case, l'aumento dei prezzi è stato dell'11,2% ed il valore medio ha raggiunto le £1.200.000.
La situazione fortemente positiva del mercato immobiliare britannico non riguarda, come detto, la sola città di Londra.
Ecco, in sintesi, uno schema che illustra la crescita dei valori con indicati i prezzi medi di un immobile:
- North-East -0,1% £ 97.596
- North-West +1,7% £110.000
- West Midlands +3,2% £131.800
- Wales +3,5% £118.268
- South West +3,6% £176.783
- Yorkshire +0,5% £116.012
- East Midlands +4,1% £126.939
- East +5,2% £180.690
- London +11,2% £403.792
- South-East +5,9% £220.509
In pratica, l'unica regione a non aver visto alcun miglioramento commerciale è stato il North-East.
Circa quanto detto sul nefasto orientamento fiscale italiano, causa primaria della rovina del mercato immobiliare in oggetto, basti sapere che in Gran Bretagna è pratica estremamente diffusa da sempre l'affitto a terzi di una camera; molto spesso si tratta di studenti o di lavoratori che non hanno la possibilità di affittare un intero alloggio e pertanto optano per questa soluzione.
In questo caso non vi è alcun obbligo di contratto di locazione, di registro dello stesso né di pagamento di imposte; in altre parole, ogni immobile in Gran Bretagna può essere parzialmente sub affittato ed è esente da imposte sino ad un massimo di circa £5.000 annue.
In Italia, al contrario, oltre alla pesantissima imposizione fiscale si è scatenata da tempo una folle caccia alle streghe, in questo caso ai proprietari di immobili rei di sub affittare una stanza a studenti fuori sede, penalizzando in tal modo anche quella minima redditività che poteva essere giustamente prodotta.
I risultati di questa follia fiscale sono sotto gli occhi di tutti ed i prezzi degli immobili in Italia sono crollati ai minimi storici.