Banche, cosa succede se falliscono 22-04-2014
Unione Bancaria decisa dal Parlamento Europeo. Non saranno più i soldi pubblici a salvarle.
22-04-2014
Banche, cosa succede se falliscono
Saranno i privati e non più gli Stati a pagare le perdite di un istituto di credito in caso di fallimento.
E' questa, in estrema sintesi, la conseguenza principale dell'Unione bancaria stabilita dal Parlamento Europeo al fine di evitare il ripetersi di quanto accaduto dal 2008 al 2010.
In quel biennio, infatti, il debito pubblico dei Paesi europei era salito dal 60% all'80% del Pil a causa di grandi stanziamenti pubblici stabiliti onde evitare il fallimento di numerosi istituti di credito coinvolti nel fenomeno dei derivati subprime americani.
In futuro, invece, pagheranno i privati, quanti detengano obbligazioni, conti correnti e conti deposito qualora il fallimento superi l'8% del passivo bancario.
Nulla sarà dovuto sino ad un importo massimo di 100.000 euro grazie alla tutela di apposite autorità scelte dalla Banca centrale.
In maniera analoga verranno tutelati i possessori di covered bonds nonchè stipendi e pensioni della banca in fase di fallimento.
A pagare, fino al raggiungimento dell'8% delle perdite, saranno quindi gli azionisti, i titolari di Lower Tier 2 e di Upper Tier 2, i possessori di obbligazioni normali ed i titolari di conti superiori all'importo di 100.000 euro sempre nel caso che il sopra citato limite non fosse ancora stato raggiunto.